mercoledì 16 febbraio 2011

Alcesti di Euripide- Recensione

Alcesti
L’Alcesti è la più antica tragedia euripidea tra quelle pervenuteci.Può essere datata al 438. 
Era inserita in una tetralogia comprendente anche:
Cretesi
Alcmeone a Psofide
Telefo
L’Alcesti, in quanto tragedia anomala, che presenta un lieto fine, occupa il posto tradizionalmente riservato al dramma satiresco.
Trama:
Il prologo è recitato dal dio Apollo che spiega l’antefatto della tragedia, narrando come, per ringraziare Admeto della sua ospitalità, lo abbia aiutato ad ingannare Thanatos, la morte: Admeto non verrà trascinato nell’Ade se qualcuno si sacrificherà al suo posto.
Il prologo contiene anche una anticipazione di ciò che avverrà nel dramma: sarà Alcesti, la sposa del re a dare la sua vita per lui, ma sarà strappata alla morte grazie all’intervento di Eracle.
(Parodo)Il coro entra in preda all’angoscia, non sapendo ancora se la regina abbia già sacrificato la sua vita oppure no.
La parodo si conclude con l’entrata in scena di un’ancella in lacrime, alla quale i coreuti intendono chiedere informazioni su Alcesti.(Primo episodio)E’ costituito da un dialogo tra il coro e l’ancella, che descrive lo straziante addio alla famiglia, alla servitù ed alla sua dimora di Alcesti, che si avvia verso il suo destino abbandonando tutte le cose a lei care: celeberrima è l’immagine della regina che prende dolorosamente congedo dal letto nuziale. (Primo stasimo)Nel primo stasimo leggiamo l’angosciato lamento del coro, che piange l’imminente perdita di Alcesti, regina amata e moglie e madre esemplare.(Secondo episodio)Nel secondo episodio troviamo la scena del doloroso commiato di Alcesti dai suoi familiari, durante il quale Admeto giura alla moglie di rimanerle fedele senza mai risposarsi per il resto della vita e di aver cura dei loro figli.
Anche i figli esprimono la loro pena nel salutare per l’ultima volta l’amata madre, che si toglie la vita dinanzi alla famiglia.
(Secondo stasimo)Il coro, sempre in preda all’angoscia, dichiara tutto il proprio affetto verso la regina, giungendo ad affermare che l’Ade con la sua morte sarà arricchito da un’anima di eccezionale valore, e che se potessero, i coreuti stessi si recherebbero a riprenderla.(Terzo episodio)Giunge a Fere Eracle, ed Admeto decide di ospitarlo, anche a costo di nascondergli la morte della moglie ed il lutto familiare.(Terzo stasimo)Il terzo stasimo comprende una riflessione dei coreuti sul tema dell’ospitalità ed una lode di Admeto che accetta di invitare Eracle nella propria casa in un momento così delicato.(Quarto episodio)L’episodio si apre con il corteo funebre di Alcesti, durante il quale Admeto rinfaccia al padre Ferete e alla madre di non essersi sacrificati per lui, ma di aver lasciato morire la moglie Alcesti.
Successivamente entra in scena un servo che rimprovera ad Eracle di essersi abbandonato al divertimento e al cibo in un momento di lutto: Eracle, venuto a conoscenza della reale situazione decide di porvi rimedio recuperando l’anima di Alcesti.(Quarto stasimo)
Si tratta di un dialogo lirico tra il coro ed Admeto, che si presenta in scena distrutto dal dolore e dal rimorso per aver lasciato acrificare la moglie al suo posto.(Quinto episodio)
Nell’episodio Admeto pronuncia un monologo nel quale esprime il desiderio di morire pur di trascorrere l’eternità nell’Ade con sua moglie, piuttosto che vivere una vita di solitudine.(Quinto stasimo)Nel quinto stasimo il coro tenta di portare conforto al re Admeto con parole consolatorie.
Esodo:
La tragedia si conclude con l’arrivo di Eracle che narra della propria lotta con Thanatos, e mostra ad Admeto una donna velata accanto a sé, che in seguito si rivelerà essere la regina strappata alla morte. L’eroe esorta il re a prendere in sposa la donna senza rivelarne l’identità, ma egli rifiuta in nome della promessa fatta ad Alcesti. Solo dopo aver ceduto alle insistenze di Eracle, Admeto accetta di sposare la sconosciuta e la conduce verso il palazzo: prima di entrare decide di toglierle il velo che le copre il volto, ed è allora che, con sua grande gioia, scopre che la donna non è altri che l’amata sposa perduta.
L’Alcesti: un dramma controverso
In questa tragedia possiamo individuare alcuni caratteri che la rendono particolare e atipica e che probabilmente hanno determinato l’inserzione nella tetralogia al posto del dramma satiresco:
La presenza di un lieto fine
La rappresentazione di Eracle che,nella scena del banchetto,ha caratteri poco eroici,dimostrandosi solo e unicamente interessato al cibo e al divertimento,apparendo come un personaggio più adatto a una commedia che a una tragedia.
La figura di Alcesti:
Anche Alcesti,come altre grandi eroine tragiche,dimostra l’interesse di Euripide per la rappresentazione di personaggi femminili ricchi di pathos e di sfumature, ai quali il poeta dedica fini analisi psicologiche in cui indaga i loro sentimenti e le loro angosce.
Alcesti è una donna dall’animo forte, che non esita a sacrificare la propria vita per salvare il marito anche a costo di perdere tutte le cose più care.
La regina rappresenta inoltre un modello di amore coniugale, disposta all’estremo gesto per amore del marito.
Allo stesso tempo Alcesti si rivela un personaggio di grandissimo pathos al quale Euripide dedica alcune tra le scene più strazianti del suo teatro, come il momento del congedo dalla famiglia.
Voto : 4/5



domenica 13 febbraio 2011

Le ho mai Raccontato del vento del nord di Daniel Glattauer

Recensione di Le ho mai raccontato del vento del nord
di : Daniel Glattauer

La storia di Emmi e Leo può sembrare,per certi aspetti,superficiale e noiosa;forse per il semplice fatto che tutti i sentimenti che i due provano vengono espressi attraverso "e-mail",o perché alla fin fine ciò che viene raccontato è solo il solito caso di due persone completamente sconosciute,che accidentalmente, si incontrano su internet. Ma perché dobbiamo fare finta di nulla? Perché non apprezzare questo racconto,questa romantica storia,che può essere concepita come un Climax?Si parte pian piano,quasi dal nulla,per cresce (così come i sentimenti che i due protagonisti nutrono reciprocamente) fino a quando si giunge al momento fatale dell'incontro e qui non dico nient'altro sulla trama (anche se un lettore astuto potrebbe trarne qualche conclusione -spero sbagliata,così che la sorpresa del finale possa rimanere tale-).Leggere questo libro è stato divertente e interessante,un piccolo specchio sui giorni nostri,dove si accentuano momento comici e momenti seri,dove mai si ha l'impressione che i personaggi creati dall'autore siano stereotipati,ma che siano dotati di varie sfaccettature che li rendono irresistibili. Giusto approfondire non solo la "relazione" che si instaura tra Emmi (o emma) e Leo,ma anche la loro vita : per quanto riguarda lei,il matrimonio col marito;per quanto riguarda Leo,la sua vita universitaria come analista di computer. 
Certo,fa pensare il fatto che,in un epoca dove il computer può essere usato per qualunque cosa,esso venga utilizzato (anche) per far nascere amicizie e qualcosa di più. Per quanto riguardo lo stile,il libro scorre benissimo ed è piacevole da leggere. Non resta altro che immergersi ne "la settima onda" e continuare a leggere le avventure di Leo e Emmi!



Voto : 4/5

domenica 30 gennaio 2011

Romeo And Juliet By William Shakespeare

Romeo And Juliet 

Ebbene si! Leggere Romeo e Giulietta è stato come immergersi nell'amore,perché Shakespeare è così bravo da saper trattare con parole e espressioni davvero uniche la storia dei due innamorati "nati sotto contraria stella" e saper gestire i dialoghi in maniera magistrale. Si potrebbe dire tanto riguardo a quest'opera, che a distanza di anni ammalia e stupisce per la modernità e la tenerezza,nonché per la tragica fine. Forse è proprio questo l'amore,sofferenza e gioia uniti assieme.Nel libro si va dalla famosa scena del balcone a momenti veramente tragici dove i due innamorati osano sfidare tutto e tutti (destino,famiglia,persino la ragione). Romeo e Giulietta così come li descrive Shakespeare sono nati per rimanere nella memoria dei posteri,così come il loro amore genuino,che si contrappone a quello maturo, da lui trattato in altri drammi. 
A questa opera non si può dare di meno se non un punteggio pieno,5 stelle,Mastro Guglielmo Scuotilancia se le merita tutte.



Voto : 5/5

lunedì 17 gennaio 2011

Recensione de: Il silenzio degli Innocenti

E' da un po' che non scrivevo sul Blog,allora oggi,immerso tra Cicerone e Ariosto,riprendo in mano questo piccolo spazio,o sito,dove posso inserire una recensione scritta da me qualche mese fa e non ancora pubblicata. Su cosa? Su Il silenzio degli Innocenti,il noto libro di Thomas  Harris. 

Riassunto :

 La comparsa di un nuovo assassino seriale con la brama dello scuoiare le sue giovani e belle vittime, motiva Jack Crawford ad assegnare alla promettente Clarice Starling il ruolo di risolvere il caso. E la chiave è interrogare il serial killer Hannibal Lecter, recluso da oltre otto anni nel Cheasapeake (in seguito Baltimora) State Hospital, diretto dal "dottor" Chilton. L'FBI ritiene che Lecter possa sapere molte cose su "Buffalo Bill", e poiché rifiuta di aprir la sua mente, forse una giovane donna può far leva sulla sua folle genialità.

Clarice fissa un "appuntamento" con l'omicida, ma viene messa in guardia sia da Crawford che da Chilton: è importante non rivelare nulla di sé stessi, o mostrarsi troppo disponibili con Lecter.

Il cannibale mostrerà subito di avere capacità mentali e sensazionali di gran lunga superiori a quelle normali, e Clarice scoprirà che la sincerità è la chiave per discutere con Lecter, per non lasciare che faccia dei suoi questionari dei semplici origami o che la possa prendere in giro: tra traumi passati del passato, indagini innumerevoli Clarice riuscirà a catturare Buffalo Bill: intanto però Hannibal riesce a fuggire di prigione.


Analisi : 

In alcuni libri,il personaggio più affascinante,che ti conquista o per il quale mostri stima e ammirazione non è sempre il protagonista buono e bello. Questo libro è forse uno dei casi più evidenti,dove alla giovane Clarice,ho preferito di gran lunga il ("buon") dottor Lecter,il quale incarna alla perfezione il ruolo dell'antagonista per eccellenza,ma con un modo di comportarsi e di parlare che non mi sarei mai aspettato da un "mostro!" Certo Hannibal è tutto fuorché umano,ma a suo modo egli sa giudicare le persone e comportarsi di conseguenza attraverso la sua morale (ahimè contorta,così come la sua psiche). Alla fine sembra quasi che la chiave di tutto sia la gentilezza per rendere il cannibale non una persona con cui parlare ed aver paura,ma un semplice interlocutore. Naturalmente la vasta cultura ed i modi gentili del dottor Lecter non fanno che accrescere l'ammirazione che ho verso di lui,ammirazione che certo,vista in un ottica globale crolla nel sapere che un personaggio così ben riuscito e ben realizzato sotto il profilo psicologico rappresenti il cattivo del racconto,capace di ammaliare e affascinare tanto,quanto da far provare paura e terrore (mi riferisco alla sua fuga).

Voto : 4.5/5

Motivo : Ottima storia,tiene col fiato sospeso fino alla fine. 
Ottimi personaggi.
Scritto molto bene.
Il dottor Lecter,un genio del male,vale la pena sapere almeno chi sia e conoscerlo.


domenica 9 gennaio 2011

Cuore di inchiostro di Cornelia Funke

Cuore di inchiostro


Leggere questo libro è stato un vero piacere,non solo per il fatto che i protagonisti e i personaggi che li circondano sono a stretto contatto con i libri (la maggior parte di questi sono usciti dal libro "cuore di inchiostro" o altri romanzi famosi),ma sopratutto per il fatto che la storia risulta essere originale,non annoia mai! Devo essere sincero ho invidiato la casa,stracolma di libri, di Elinor. Infine voglio scrivere in questa mia recensione il nome di Dita di Polvere,un personaggio che seppur codardo e con i suoi segreti oscuri riesce a brillare in ogni momento della storia!



venerdì 7 gennaio 2011

Una Serie di sfortunati eventi- La stanza delle serpi

Una serie di Sfortunati eventi- La stanza delle serpi 
di Lemoni Snicket

Il secondo capitolo della saga di "una serie di sfortunati eventi" vede i protagonisti (Violet,Sunny e Klaus) alle prese con un nuovo parente: il dottor Montgomery Montgomery! Lo Zio Monty (come si vuol far chiamare) si dimostra sin da subito un tipo cordiale,totalmente diverso dal perfido Olaf. Tutto procede per il meglio,se non fosse per l'intervento di Stephano (il conte Olaf) che metterà i bastoni tra le ruote ai Baudelaire e ancora una volta distruggerà ogni loro speranza di una vita felice e tranquilla. Con il secondo capitolo Snicket riprende la storia degli orfani più sfortunati del mondo,riempiendo il loro universo di personaggi ben caratterizzati e con uno stile malinconico\ironico già usato nel primo libro,ma ancora efficace. E' un libro per ragazzi è vero,ma può anche esser letto da un adulto e apprezzato allo stesso modo. Alla fine si assiste sempre all'incapacità dei personaggi quali il signor Poe, di non capire appieno la situazione o la stupidità del signor Bruce (molto antipatico inoltre a parer mio). Sono presenti delle prolessi,che inizialmente potrebbero rovinare tutto il libro,ma di certo se una persona si lascia trasportare dalle pagine e entra appieno dentro la storia,le anticipazioni saranno solo motivo in più di suspance e (così è stato per me) si vorrà scoprire la dinamica precisa (e non solo un accenno) di ciò che sta per accadere o accadrà qualche pagina avanti.



mercoledì 5 gennaio 2011

La mandragola Di Niccolò Machiavelli

La mandragola
La Mandragola del Machiavelli è una commedia unica,da leggere e rileggere tutta di un fiato;all'inizio credevo che la lingua (italiano del '400) potesse crearmi qualche problema,pur avendo la parafrasi parziale delle battute,poi piano piano ho capito che per assaporare appieno questa opera teatrale bisognava leggerla così come Nicolò l'aveva scritta,stando bene attenti e dando la giusta intonazione. Belli i riferimenti alla commedia classica (Plauto e Terenzio),ed interessante la parodia della figura di Lucrezia,totalmente diversa dalla Lucrezia di Livio (la quale dopo essere stata violentata da uno sconosciuto nel suo letto si uccise per la vergogna!)
Complimenti Nicolò Machiavelli,ma di certo lo sapevi già di aver scritto un piccolo capolavoro !